Vi sono diversi aspetti per i quali diventa importante il computo dei lavoratori (ovvero come contare i lavoratori): ad esempio la riunione annuale che diventa obbligatoria oltre i 15 lavoratori o la nomina di un RSPP esterno. Più nel dettaglio questi sono gli obblighi e le istruzioni su come contare i lavoratori.
3 o più lavoratori
L’azienda è tenuta a possedere la cassetta di primo soccorso, invece del pacchetto di medicazione che è sufficiente quando i lavoratori sono solo uno o due.
4 o più lavoratori
Occorre notificare all’Organo di vigilanza competente per territorio la presenza di un’azienda con più di 3 lavoratori. La notifica deve descrivere le lavorazioni, i locali e gli impianti.
10 o più lavoratori
L’azienda deve essere in possesso di un piano di emergenza.
11 o più lavoratori
Per le sole aziende agricole e zootecniche, il datore di lavoro non può più svolgere direttamente l’incarico di RSPP.
16 o più lavoratori
L’RLS deve essere eletto o designato dai lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali se queste sono presenti in azienda. Solo se non sono presenti rappresentanze sindacali i lavoratori possono eleggere l’RLS senza vincoli.
Almeno una volta l’anno il datore di lavoro deve indire la riunione della sicurezza alla presenza, oltre dello stesso datore di lavoro, dell’RSPP, dell’RLS e del medico competente.
31 o più lavoratori
Per le sole aziende artigiane e industriali, il datore di lavoro non può più svolgere direttamente l’incarico di RSPP.
201 o più lavoratori
Per le sole aziende commerciali, del turismo e del terziario, il datore di lavoro non può più svolgere direttamente l’incarico di RSPP.
Quando si superano i 200 lavoratori
Per le sole aziende commerciali, turistiche, del terziario, il datore di lavoro non può più svolgere direttamente l’incarico di RSPP.
Numero dei lavoratori
Oltre ai lavoratori a tempo indeterminato, nel calcolo bisogna considerare anche:
- i soci che lavorano nell’azienda
- i lavoratori interinali, ma solo in proporzione alle ore lavorate nell’arco di un semestre
- i lavoratori a tempo parziale, ma solo in proporzione alle ore lavorate nell’arco di un semestre
- chi effettua attività agricole stagionali, ma solo in proporzione alle ore lavorate nell’arco di un anno
Non sono, invece, da considerare nel calcolo:
- i coadiuvanti che sono inclusi nella ragione sociale dell’azienda
- i coadiuvanti fino al 3° grado che svolgono attività agricole a titolo gratuito (è ammesso solo un rimborso spese)
- i tirocinanti
- gli allievi di corsi di formazione
- i sostituti a tempo determinato di dipendenti che hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro (ad esempio per maternità)
- i soggetti disoccupati, in cassa integrazione o immigrati clandestini che per massimo 30 giorni l’anno, per un massimo di 5.000€ di compenso lordo, per un massimo di 3.000€ netti
- effettuano piccoli lavori domestici a carattere straordinario
- effettuano ripetizioni
- effettuano piccoli lavori di giardinaggio e pulizia di edifici e monumenti
- si occupano della realizzazione di eventi sportivi, culturali o caritatevoli
- si occupano della gestione delle emergenze (calamità e solidarietà) con enti pubblici o di volontariato
- i lavoratori a domicilio che svolgono attività per più committenti
- i volontari che svolgono attività spontanea e gratuita, senza scopi di lucro
- i Volontari dei Vigili del Fuoco e del servizio civile
- i lavoratori socialmente utili
- i lavoratori autonomi, co.co.co. e lavoratori a progetto che svolgono attività per più committenti
- i lavoratori durante il periodo di prova